La parola al computer


Nella Borsa italiana l’ingresso dei computer è avvenuto in ritardo e faticosamente, nonostante la trattazione in via telematica offra l’enorme vantaggio di rendere più praticabili sui mercati stranieri le compravendita di titoli italiani, e quindi rappresenti un atout importante per internazionalizzare i nostri mercati finanziari. Vediamo ora come viene seguito sul mercato telematico l’ordine di acquisto e di vendita. L’intermediario autorizzato ad accedere al sistema di contrattazione automatica passa l’ordine del cliente all’operatore al terminale, che dovrà inserire nella memoria del "cervellone" della Borsa valori i dati riguardanti la sigla del titolo, la quantità richiesta e il prezzo di esecuzione, oltre alle eventuali condizioni aggiuntive. Quell’ordine verrà memorizzato nel book di preapertura e concorrerà, insieme a quelli trasmessi da tutti gli altri intermediari in ogni parte del Paese, a definire il prezzo teorico di apertura per i titoli a cui si riferisce. La preapertura è la fase iniziale di ogni giornata di Borsa, durante questo periodo le richieste di acquisto e di vendita affluiscono al centro elaborazione dati della Borsa che compila automaticamente una graduatoria in base al prezzo e al momento di immissione. Il computer calcola poi per ciascun titolo quotato il prezzo teorico di apertura e lo confronta con il prezzo di chiusura (detto prezzo di riferimento ) della seduta precedente. In caso di scostamenti anomali cioè superiori al 10% in più o meno la CONSOB, ha facoltà di intervenire immediatamente prolungando la fase di praapertura, o addirittura sospendendo il titolo dal listino. Conclusa questa verifica (il termine tecnico è validazione ), ), la seduta di Borsa viene dichiarata aperta. Le richieste non soddisfatte all’apertura della seduta, sia per motivi di prezzo che per carenza di offerta o domanda, rimangono in attesa di nuovi acquirenti o venditori durante la fase di negoziazione. Durante questa fase, che occupa gran parte della seduta di Borsa, il sistema telematico continua a registrare ordini di acquisto o di vendita, ne cerca uno uguale e contrario ed esegue lo scambio. Questa procedura si chiama matching automatico delle proposte di negoziazione e viene eseguita in via continua, secondo una precisa graduatoria di priorità (a parità di prezzo, vince l’ordine immesso per primo). A operazione conclusa, il computer rimanda l’eseguito all’operatore nello spazio di pochi secondi. Contemporaneamente, a ogni compravendita conclusa viene aggiornata in tempo reale la quotazione del titolo sulla base del prezzo a cui è stato aggiudicato l’ultimo lotto e delle quantità trattate. La seduta di Borsa, infine si conclude con la fase di chiusura. In questa ultima fase il computer determina per ogni titolo trattato il prezzo di riferimento e il prezzo ufficiale. Il prezzo di riferimento viene calcolato facendo la media ponderata dei prezzi relativi all’ultimo 10% delle quantità di azioni scambiate nel corso della giornata di Borsa, si tratta quindi di un prezzo che esprime la tendenza della quotazione per quel determinato titolo, alla chiusura delle contrattazioni. Da non confondere con il prezzo medio ponderato sulla quantità totale di azioni trattate in quella giornata; riflette quindi l’andamento dell’intera seduta. Le operazioni di Borsa si concludono, infine, con la cancellazione della memoria del computer delle proposte ineseguite e la compilazione del reporting di fine giornata agli intermediari e agli organi di controllo. Entro tre giorni dell’esecuzione dell’ordine, avviene la fase di liquidazione. A seguito dell’operazione compiuta in Borsa viene emesso il fissato bollato, relativo alla compravendita, oltre alla data d’acquisto vi sono indicate tre cifre importanti: il numero di azioni trattate (con il codice e la descrizione dei titoli), il prezzo netto (che però comprende già la commissione dell’intermediario, pari all'incirca allo 0.7%) e le spese sostenute per bolli e altri costi. L’acquirente deve firmare la seconda copia del fissato bollato e restituirla all’intermediario. Prima di farlo, è opportuno però controllare attentamente che tutti i dati sopraelencati corrispondano a quanto concordato in precedenza. In caso contrario bisogna chiedere subito chiarimenti perché, trascorsi pochi giorni, l’operazione si considera tacitamente approvata. Il fissato bollato va poi custodito gelosamente poiché rimane in pratica l’unico documento comprovante l’operazione. Il certificato azionario non viene di solito mai ritirato dal possessore delle azioni, ma rimane nel dossier titoli aperto presso la propria banca o custodito presso la società Monte titoli.


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