I fondi bilanciati


Privilegiano una politica di gestione di tipo intermedio fra gli ultimi due citati, cercando un compromesso fra l'obbiettivo della redditività immediata e quello della crescita a medio termine. L'investimento è ripartito equamente (ma non sempre al 50%) tra titoli a redito fisso e variabile, per conciliare l'esigenza di ottenere un reddito periodico abbastanza programmabile nel tempo (caratteristiche che solo le obbligazioni possono offrire) con quella di incrementare, nel periodo medio- lungo, il capitale, e di conseguenza il valore delle quote. La maggioranza dei fondi italiani appartiene a questa categoria, che risponde in maniera abbastanza precisa ai bisogni del sottoscrittore medio.

- Bilanciati italiani: possono investire senza limitazioni in azioni e obbligazioni. Unico vincolo: almeno metà del patrimonio deve essere in titoli italiani.

- Bilanciati internazionali: investono almeno il 60% del patrimonio in titoli esteri.


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